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Note sulla guerra in Ucraina

22 febbraio 2022

Vedo e sento molti pazzi e ipocriti in giro… che stanno scherzando col fuoco… da una parte e dall’altra… che dio ci protegga!

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23 febbraio 2022

Né con l’espansionismo russo né con l’antico imperialismo americano e il servilismo europeo! No, senza se e senza ma, alla guerra, a qualsiasi guerra!

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24 febbraio 2022

… se le notizie che arrivano oggi dall’Ucraina sono del tutto vere (ed io non lo do per scontato, vista la malafede evidente di molti massmedia), l’intervento russo di stamattina è del tutto sproporzionato e, quindi, irresponsabile… adesso sta all’Occidente mantenere i nervi saldi e non reagire in maniera omologa: sarebbe pura follia!…

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25 febbraio 2022

Semmai ce ne fosse stato bisogno, la vicenda ucraina dimostra l’urgenza di una politica estera (e persino militare) europea, distinta, autonoma da quella americana.

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Gli interessi geopolitici di noi europei divergono da quelli americani. Quando lo capiremo (e dichiareremo) una buona volta?

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Fino a quando noi europei non prenderemo atto che i nostri interessi geopolitici sono profondamente diversi da quelli americani saremo sempre schiacciati tra Stati Uniti e Russia.

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27 febbraio 2022

Quando i popoli si affidano a governanti irresponsabili che decidono di rispondere alla violenza con la violenza, si preparano tempi bui….

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Qualcuno mi dice che l’analisi sulle responsabilità occidentali in questa vicenda non è all’ o.d.g. perché l’unica cosa che bisogna fare oggi è condannare senza se e senza ma l’invasore russo… Ma come si fa a prendere una posizione seria in questa situazione, senza fare un minimo di analisi storica di quello che sta a monte di quanto oggi sta succedendo?… Non farla significa assumere semplicemente una posizione pregiudiziale, da tifoso, più che da persone responsabili e prima ancora consapevoli…

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… non capisco… confesso che non capisco… il TG1 trasmette un servizio in cui fa vedere ucraini che fuggono in Italia e poi un altro servizio in cui si vedono ucraine che tornano al loro paese per andare a difenderlo con le armi… come si conciliano?

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28 febbraio 2022

… questa logica dello schierarsi decisamente o per la Russia o per l’Ucraina oggi è a mio avviso estremamente pericolosa e non porta da nessuna parte, se vogliamo effettivamente la pace… avrà come risultato solo quello di favorire l’ulteriore escalation della guerra fino alla minaccia nucleare… che sia detto per inciso non l’ha fatta per primo Putin, ma l’ha fatta Biden… Se non mi schiero a favore dell’Occidente, è perché conosco bene i miei polli… e mi ripugnano… Questo non vuol dire (come automaticamente la legge qualcuno) che io sia schierato a favore di Putin, che mi ripugna (almeno) allo stesso modo… In questa maledetta guerra nessuno ha ragione… hanno tutti torto… chi dà tutto il torto a uno e tutta la ragione ad altri, fa il gioco al rialzo della guerra… anche se va alle manifestazioni per la pace…

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Se ripenso al fatto che grazie ai terremoti e alla pandemia ci sono stati quelli che hanno lucrato sulle disgrazie altrui riempiendosi le tasche… (ve li ricordate quelli che ridevano mentre la terra tremava, immaginando gli affari che avrebbero fatto grazie agli edifici crollati?)… se ripenso a che cosa sono stati capaci di fare quei farabutti… non escludo (anzi, a dire il vero, lo do per scontato) che ci sono oggi quelli (penso ovviamente alle industrie degli armamenti, tanto per incominciare!) che stanno soffiando sul fuoco della guerra, perché l’incendio appiccato si estenda sempre di più… altro che “stop alla guerra!”…

E molti mass media se ne stanno facendo (vergognosamente! in alcuni casi addirittura platealmente) megafono…

Maledetti!… Che Dio (se esiste) vi fulmini!

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1 marzo 2022

L’invio di armi italiane in Ucraina è contro l’art. 11 della nostra Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

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Faccio una domanda banale, banale: se vedete due persone prendersi a botte e voi siete contrari ad ogni forma di violenza, cosa fate? vi gettate anche voi nella zuffa, a favore di una contro l’altra, e così contribuite all’escalation della zuffa? o vi interponete, da persona civile, tra le due persone e cercate di farle smettere di prendersi a botte?

Adesso spostiamo l’esempio su scala più grande, al conflitto in corso tra la Russia e l’Ucraina, e poi rispondete alla seguente domanda: l’America, l’Europa, la Nato, ognuno di noi si stanno comportando come si comporterebbe una persona civile?

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… in tutto questo qualcuno mi sa dire dove è finito l’ONU?… dove è andato a nascondersi?…

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Può darsi che Giulietto Chiesa esagerasse… io non mi fido manco del padreterno, figuriamoci se sposo le tesi di Giulietto Chiesa come se fossero oro colato!… ma Giulietto Chiesa affermava cose che fanno pensare… solo paranoia?

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2 marzo 2022

Da stamattina sto facendo il digiuno proposto da papa Francesco come atto nonviolento a invocazione della pace; o, meglio, della interruzione del conflitto attualmente in corso tra Russia e Ucraina.

Non è un digiuno radicale, è piuttosto un mangiare sobrio, limitato ad un piatto e ad una frutta, con la rinuncia agli spuntini vari, liquidi o solidi, che sono solito fare nel corso della giornata.

Abituato ad un certo regime alimentare, ho avvertito più di una volta il desiderio di spiluccare qualcosa: dei crackers, un caffè, una pastarella…

Mi sono dovuto sforzare (per carità, niente di particolarmente “costoso”!) per vincere la “tentazione”.

Eppure mi è bastato questo poco per volgere ogni tanto il pensiero alle popolazioni che in questo momento stanno soffrendo di privazioni ben più grandi, quelle sì davvero pesanti.

Ho capito allora la funzione di un piccolo gesto come quello che ci è stato richiesto da papa Francesco.

E’ una goccia infinitesimale, indubbiamente.

Ma tante gocce infinitesimali potrebbero formare un mare e, forse, persino un oceano.

Che spero vivamente arrivino, se non al cuore, agli occhi e alle orecchie degli uomini che hanno il potere di interrompere questa assurda carneficina e indurli a invertire la rotta (finora sciagurata) delle loro azioni.

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3 marzo 2022

Nessuno, almeno in linea di principio, può essere contrario alle sanzioni nei confronti della Russia che ha invaso l’Ucraina.

Si potrà discutere (e secondo me si deve discutere) sulla loro utilità, ma non si può eccepire sulla loro legittimità costituzionale.

Altro discorso è quello relativo all’invio delle armi in sostegno della resistenza ucraina, che significa nei fatti partecipazione alla guerra ed è quindi contro lo spirito e la lettera della nostra Costituzione.

Il fatto che già in altre occasioni, precedenti a questa, l’Italia abbia violato l’art. 11, non vuol dire che allora sia legittimata a farlo ancora, come se ciò fosse oramai un dato acquisito e consolidato, quasi facesse giurisprudenza costituzionale.

La condanna da parte dell’ONU dell’invasione russa è poca cosa, ma è sicuramente legittima e ritengo comunque utile.

Infatti, penso che non faccia di certo piacere a Putin e che questi non possa proprio del tutto strafregarsene.

E però ci sarebbero a mio avviso tanti altri mezzi e modi, molto più concreti ed efficaci, per provare a fermare questa assurda guerra.

Sforziamo la nostra immaginazione; non limitiamoci a mettere in campo il già visto e il già usato, che si è dimostrato, tra l’altro, ampiamente… insicuro!

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Dovremmo tutti sforzarci (quelli che la pensano in un certo modo) di fare il più possibile campagna di controinformazione.

Di contro ad una “informazione” che (nella quasi sua totalità) è diventata pura propaganda di guerra.

Che sta seminando odio e voglia di ancora più guerra.

Nella più completa inconsapevolezza di quali sarebbero gli scenari (invece fin troppo ovvi) di un’ulteriore escalation.

Che dio ce la mandi buona!

Ma, confesso che, almeno in questo caso, non ho molta fiducia in dio.

Sono molto preoccupato… per non dire impaurito…

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Confesso che non mi aspettavo che Putin invadesse l’Ucraina; da questo punto di vista – devo dare atto – sono stato un ingenuo.

Non avevo certo un’idea positiva sul Presidente russo; anzi, già prima di questa vicenda, il mio giudizio su di lui era totalmente e radicalmente negativo.

Lo percepivo come un uomo cinico, spietato, autoritario, attaccato al potere, falso, bugiardo, ipocrita…

Ma non pensavo che fosse anche folle; invece con l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato di essere anche folle.

Mi chiedo, infatti, dove pensa di andare: dove vuole arrivare? alla guerra mondiale nucleare? ma ha fatto bene i suoi conti?

Anche perché da quest’altra parte non vedo governanti con la testa sulle spalle.

Mi pare che anche loro abbiano bevuto abbastanza e che si stiano facendo prendere dalla sbornia della guerra.

Che ripeto (a costa di apparire ossessivo) diverrebbe in breve tempo mondiale e, quindi, inevitabilmente nucleare.

Ce ne rendiamo conto?

Credo che non molti se ne rendano conto.

E quelli che se rendono conto cosa aspettano a mobilitarsi in massa contro questo rischio?

Fosse anche solo un rischio ipotetico…

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4 marzo 2022

Le cronache riportano: alcuni paesi che stanno accogliendo profughi dall’Ucraina fanno discriminazione tra immigrati neri e immigrati bianchi… E questi sarebbero paesi civili?… Alla faccia!

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Questa guerra sta dividendo addirittura le famiglie al loro interno, oltre che vedere persone amiche su posizioni radicalmente diverse e per certi aspetti opposte.

A dimostrazione di quale profondità e rilevanza abbiano gli interessi ed i valori in gioco.

Emergono differenze culturali e valoriali, oltre che politiche e sociali, insospettabili, che erano state evidentemente malcelate fino ad ora.

Scoppiano le contraddizioni presenti, finora sottese, nelle nostre relazioni, di fronte alla pietra angolare rappresentata dall’odierno conflitto.

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5 marzo 2022

Questa guerra ha fatto riemergere, tra le altre cose deplorevoli, un machismo latente, che, nei decenni immediatamente successivi ai disastri della seconda guerra mondiale, era stato messo un po’ alla gogna.

Questa guerra sembra averlo nuovamente sdoganato.

Ci mancava solo questo, affinché il cerchio della vistosa involuzione culturale, cominciata all’incirca tre decenni fa, si chiudesse del tutto.

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6 marzo 2022

Le potenze occidentali, in buona sostanza, stanno dicendo agli Ucraini: noi vi armiamo, ma la guerra la fate da soli.

Mentre, invece, il Presidente ucraino le implora a fare la “non fly zone”, che sarebbe guerra mondiale.

Ora anche a me il primo atteggiamento sembra sadico oltre che ipocrita.

Ma il secondo cosa sarebbe? Per me pura follia!

In situazioni estremamente contraddittorie e complesse come questa, responsabilità vuole che si scelga il male minore: non vedo alternative.

Per questo trovo irresponsabile, oltre che inutile, inviare armi agli Ucraini, che significa solo prolungare la loro agonia.

Forse si spera con questa scelta che Putin venga deposto dai Russi prima della resa finale degli Ucraini.

Ma questa è una scommessa che sa di azzardo, fatta sulla pelle e sul sangue di milioni di persone.

Per questo non vedo alternative ad una trattativa diplomatica seria con intermediazione terza (ONU, Cina, il Papa…), che veda un incontro a metà strada tra le posizioni iniziali dei contendenti, con concessioni concrete da una parte e dall’altra.

L’invocazione al “cessate il fuoco e l’invasione!” è puro flatus vocis.

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8 marzo 2022

Stamattina un amico, Massimo Marnetto, mi ha inviato, via email, la seguente riflessione:

Invocare la pace in Ucraina ”senza se e senza ma” (ssesm) ha due vantaggi: ci fa sentire a posto con la coscienza; ci libera dal senso di colpa verso le vittime.

Che anzi – per il pacifismo ”ssesm” – diventano testardi corresponsabili del conflitto, ”perché se non si arrendono, allora le bombe se le cercano”.

Poi, per carità, li capiamo, li ospitiamo, li aiutiamo, ma ci  facessero la sacrosanta cortesia di consegnarsi all’invasore, invece di infastidire il nostro pacifismo ”ssesm” col chiedere armi per resistere,  con l’illusione guerrafondaia di ottenere condizioni migliori nelle trattative.

Così ci rovinano solo i pasti con le immagini dei tg piene di morti per strada.

Invece con una bella resa ”ssesm” tutto finirebbe.

Allora si che avrebbero la nostra standing ovation.

D’altronde l’applauso è nato tra i babilonesi proprio per coprire col suo fragore le urla delle vittime morenti nei sacrifici umani.

Massimo Marnetto

A stretto giro così gli ho risposto:

Caro Massimo,

spiace che una persona colta, sensibile e pensosa, come te, la metta in maniera così semplificatoria, al limite della banalizzazione della posizione “ssesm”, nella quale, nel mio piccolo, mi riconosco pure io.

Qui nessuno intende liberarsi di un bel niente, né tantomeno sentirsi a posto con la propria coscienza.

D’altra parte gli argomenti da te portati (suppongo a favore dell’invio delle armi in Ucraina) potrebbero essere esattamente rovesciati: non ti senti pure tu sollevato con la coscienza dal fatto di aver contribuito in questo modo alla resistenza ucraina?

Ma non è la tua (anzi la vostra) una posizione un po’ ipocrita? Perché le armi sì e gli uomini che vanno direttamente a combattere pure loro no? Perché non anche la “no fly zone”?

Probabilmente non la giudichi ipocrita, perché sai bene che queste ultime due scelte scatenerebbero una vera e propria guerra mondiale e, molto probabilmente, nucleare; per cui valuti (con senso di responsabilità) i loro pro e i loro contro.

Ebbene non pensi, non ti viene il dubbio, che la posizione dei “ssesm” sia dettata dalla stessa preoccupazione?

Non solo, quindi, da astratti principi pacifisti (per quanto già essi da tenere in conto), ma anche da una responsabile valutazione dei rischi che già il solo invio delle armi comporta rispetto all’ipotesi di una escalation senza ritorno del conflitto?

Con la speranza che, almeno tra gente come noi, prevalga il senso della misura e del dialogo, senza scadere nella tifoseria tra opposte fazioni, ti saluto cordialmente,

Giovanni Lamagna

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9 marzo 2022

Ho la netta sensazione che in questa vicenda dell’invasione russa dell’Ucraina si scontrino, tra le altre, due opposte fazioni (queste sì!) ideologiche.

Quella che è pregiudizialmente e ideologicamente a favore della Russia, quasi che la Russia di Putin fosse la stessa che faceva parte dell’Unione Sovietica, cioè la Russia di Lenin, Stalin, Krusciov e Breshnev.

E quella che è pregiudizialmente e ideologicamente contro la Russia, per gli stessi motivi, ma di segno opposto, che muove la prima fazione.

Non è un caso che di questa seconda fazione facciano parte molti ex socialisti del vecchio PSI, visceralmente (almeno alcuni di loro) anticomunisti.

Ovviamente entrambe le motivazioni (non sarebbe neanche il caso di rimarcarlo) sono molto stupide, perché del tutto infondate dal punto di vista storico; solo il pregiudizio ideologico le può avallare.

La Russia di Putin non ha niente a che spartire con la Russia che faceva parte dell’Unione Sovietica; meno che mai con la Russia che fece la Rivoluzione di ottobre nel 1917 contro il regime zarista.

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12 marzo 2022

Dovremmo capire (ma vedo che si fa molta fatica a comprenderlo) che oggi la situazione è completamente diversa da quella in cui si trovarono i nostri partigiani nella fase terminale della II guerra mondiale.

All’epoca era già in corso da 4 anni una guerra tra grandi potenze.

Furono i partigiani a schierarsi a favore di alcune di queste potenze contro i fascisti ed i nazisti.

Non furono certo americani, inglesi e francesi a scendere in campo a favore dei partigiani, come invece chiedono gli ucraini oggi.

Ma soprattutto allora non incombeva (ancora) il rischio di un’escalation nucleare; la guerra si combatteva ancora con armi convenzionali, per quanto estremamente micidiali.

Oggi lo scenario è del tutto diverso: dobbiamo confrontarci con il rischio di una catastrofe nucleare; altro che guerra partigiana! altro che scendere a fianco dei partigiani che lottano per la loro libertà! qui è in gioco la sopravvivenza dell’intero pianeta!

Di fronte ad un simile scenario i pacifisti (nei quali io mi riconosco) non vogliono rimanere passivi ed inerti di fronte al massacro degli ucraini, come pensano coloro che non vedono alternative all’invio di armi o addirittura di truppe in quella terra martoriata.

I pacifisti pensano a iniziative di resistenza attiva (e ce ne sono tante di possibili e praticabili) che si oppongano in forma nonviolenta all’invasore russo, iniziative che dovrebbero coinvolgere in primo luogo il popolo ucraino, ovviamente, ma poi anche tutte le altre popolazioni del mondo che vogliano realmente un mondo libero e in pace.

Rispondere alla guerra con la guerra non farà che allargare fatalmente (di questo ho l’impressione non si rendono ben conto gli attuali interventisti) le dimensioni del conflitto (come del resto chiede esplicitamente il presidente ucraino), trascinandoci in un disastro che ad un certo punto non sarà solo nazionale, ma mondiale e soprattutto nucleare.

E’ questo (cioè la catastrofe nucleare) che davvero vogliamo?

So già la risposta: no, nessuno la vuole; neanche i governi occidentali la vogliono, anzi la escludono esplicitamente.

E però tutte le vostre parole, i vostri gesti, le vostre scelte di queste ore, cari interventisti, ci stanno portando, diritti, diritti, verso quel baratro; anche se forse non ne siete consapevoli.

Aprite gli occhi, riflettete, prima che sia troppo tardi; se non è già troppo tardi!

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Io non ho paura di morire.

O, meglio, ho paura di morire, ma sono disposto a morire.

Se non ho alternative.

Se l’alternativa è una vita priva di dignità.

Ciò che non sono disposto a fare è uccidere.

Non sono disposto ad uccidere manco il mio peggiore nemico.

Neanche in nome dei più grandi ideali, neanche in nome della libertà.

Non c’è, infatti, valore più alto della vita; la vita è sacra; anche quella di chi mi vuole morto, anche quella di chi disprezza, odia la libertà.

E’ questa la testimonianza che io intendo dare, anche al mio nemico: la tua vita vale quanto la mia; ed io sono disposto a sacrificare la mia, pur di non annientare la tua.

Questo significa che io non voglio lottare per i miei ideali, per i valori in cui credo; a cominciare dal valore della libertà?

No, di certo!

Ma voglio farlo in maniera nonviolenta, senza prendere le armi per lottare.

E vi invito, sollecito, supplico a fare altrettanto, prima che la guerra ci prenda la mano tutti e diventi ad un certo punto inarrestabile.

A cominciare dal popolo ucraino, che in questo momento è vittima di un’invasione armata.

Dico, in altre parole: inventiamoci forme di nonviolenza attiva, il più possibile di massa, di fronte all’aggressore, a chi minaccia di toglierci la vita!

Non vedo alternative, oggi, se vogliamo evitare un’escalation militare, bellica, che ci porterebbe ad una guerra mondiale e nucleare, che significherebbe la quasi totale distruzione del pianeta e la fine dell’Umanità.

Ce ne rendiamo conto?

E, se ce ne rendiamo conto, cosa facciamo?

Ci basta mandare armi all’Ucraina e gridare al mostro Putin: “Fermati!”, sapendo benissimo che egli non ci ascolterà?

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Quando i telegiornali di queste ultime due settimane arrivano a trasmettere (e ripetutamente) immagini di carri armati russi che sventolano la bandiera rossa con falce e martello della dissolta Unione Sovietica, che fiducia si può continuate ad avere nei confronti del nostro sistema informativo?

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Io sono un uomo di quasi 75 anni.

Vorrei, mi piacerebbe vivere ancora qualche annetto.

Ma, se la mia vita si concludesse oggi, in questo momento, non ne potrei essere insoddisfatto.

Anzi potrei dire di aver vissuto, tutto sommato, tra alti e bassi, una bella vita, una vita felice.

Quello che mi angoscia oggi, di fronte a questa guerra in Ucraina, che minaccia di estendersi a macchia d’olio e diventare mondiale e nucleare, si riferisce quindi non a me.

Ma alle nostre due figlie e alle figlie ed ai figli di quelli della mia generazione.

E ancora di più ai nostri nipoti e alle nostre nipoti.

Che mondo abbiamo consegnato nelle loro mani? Quale mondo di morte!

© Giovanni Lamagna