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Caldoro, Campania, coalizione, Costa, De Luca, destra, elezioni regionali, governo, PD, Sindaco di Napoli, sinistra/sinistra
Sulle elezioni regionali in Campania
Cosa ci dice il voto in Campania a distanza di qualche giorno, quindi a mente sufficientemente fredda? O, meglio, cosa dice a me e ritengo anche a quanti come me si riconoscono in un’area politica di sinistra/sinistra, in altre parole a sinistra del PD?
A me pare dica due cose: una che si riferisce al PD e un’altra che si riferisce all’area politica di cui mi sento parte (anche se con uno stato d’animo sempre più disincantato).
La prima. A giudicare dal risultato (miserrimo!) di Caldoro, il PD (in modo particolare il PD napoletano) è stato troppo timoroso e molto poco ambizioso.
Ha avuto paura di perdere contro la Destra ed ha avuto paura di perdere addirittura contro lo stesso De Luca, il quale minacciava di presentare una sua lista e una coalizione di liste che lo avrebbero appoggiato, laddove il PD nazionale e quello campano (sotto la pressione di quello napoletano) lo avessero “mollato” e avessero proposto un altro candidato Presidente al suo posto.
Non ha coltivato l’ambizione di costituirsi come soggetto politico collettivo autonomo e rendersi indipendente dai ricatti oggettivi di un suo esponente, per quanto “autorevole”, in quanto forte di consensi larghi e prevedibilmente sicuri, ma anche molto ambigui e contraddittori (a voler usare degli eufemismi) dal punto di vista delle storie e delle appartenenze politiche.
Il risultato (non certo esaltante!) è che oggi il PD (specie quello napoletano) si ritrova ostaggio di un personaggio, che potrà e cercherà sicuramente di dettare legge anche nelle prossime scelte napoletane: vedi in primo luogo la scelta del candidato a sindaco di Napoli nelle elezioni del prossimo anno.
Mentre forse, a leggere i risultati usciti dalle urne, il PD questo esito poteva evitarselo: una candidatura Costa (che in una certa fase era sembrata addirittura cosa fatta) sarebbe probabilmente risultata vincente sia contro la Destra di Caldoro che contro la Destra di De Luca.
La seconda cosa queste elezioni la dicono alla sinistra/sinistra, a sinistra del PD.
Questa sinistra nelle sue diverse anime ha escluso subito una coalizione di cui facesse parte il PD, ritenuto impresentabile, sia per la sua identità e natura politica che per la sua partecipazione ad un governo giudicato inaccettabile.
Doppio e gravissimo errore!
In primo luogo perché ha contribuito (sia pure indirettamente e in minima parte, visto il potere contrattuale di quest’area politica) a che il PD si consegnasse nelle braccia di De Luca; in altre parole ha rinunciato a svolgere un ruolo politico praticabile o quantomeno esplorabile, che avrebbe potuto aprire contraddizioni all’interno del PD e segnare un’indubbia vittoria politica.
In secondo luogo (e soprattutto) perché essendosi pregiudizialmente isolata ed essendo stata costretta quindi a presentare una lista o, meglio, due liste chiaramente minoritarie, si è condannata a svolgere un ruolo di pura e semplice testimonianza, regolarmente e puntualmente punita dagli elettori nelle urne: solite percentuali da prefisso telefonico e nessun eletto nel nuovo Consiglio regionale.
In altre parole, sia da parte del PD che da parte della sinistra/sinistra una grande occasione mancata!
© Giovanni Lamagna