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Andrea Orlando, autonomia, benestanti, ceti, ceti medi, Congresso, DC, elezioni del 25 settembre, Europa, filoatlantico, filoeuropeista, Goffredo Bettini, mondo del lavoro dipendente, Nato, PCI, PD, politica economica, proprietari di aziende, riferimento sociale, sinistra, spirito critico, Stati Uniti, Ucraina
Il Congresso del PD non mi appassiona più di tanto.
Io mi considero da sempre un uomo di sinistra e il PD, invece, non ha niente, da quando è nato, di sinistra.
Non è un caso, non è un fatto semplicemente nominalistico, che nel suo acronimo non compaia più la lettera “s”, che ancora contraddistingueva, invece, gli ultimi eredi del PCI.
E’ il prezzo che costoro hanno dovuto pagare (scelta scellerata!) per fondersi con gli eredi della DC.
Il PD non è un partito di sinistra (almeno a mio avviso) fondamentalmente per due motivi:
1. le sue scelte di politica economica sono da sempre sostanzialmente neoliberiste e filo-padronali: ha così perso come primo riferimento sociale quello dei ceti legati al mondo del lavoro dipendente (che erano invece il riferimento principale del PCI) ed è diventato sempre più il partito di riferimento dei ceti medi più o meno benestanti e persino dei proprietari di aziende, soprattutto di quelle grandi;
2. in politica estera è un partito fortemente filoatlantico e filoeuropeista, senza “se” e senza “ma”, sempre e comunque, ovverossia senza nessuno spirito critico e senza nessuna autonomia; accetta pertanto le direttive economiche dell’Europa senza colpo ferire e si piega supino alle decisioni della Nato e degli Stati Uniti senza nessun distinguo, anzi facendo spesso il “primo della classe” (vedi guerra in Ucraina).
Ho indicato qui solo due motivi per i quali il PD non può essere considerato di sinistra, ce ne sono anche altri, ma quelli citati bastano e avanzano per sostenere la mia tesi.
Cosa sperare allora da un partito fatto così?
A mio avviso si illudono dunque quelli (come, per fare solo due nomi, Goffredo Bettini ed Andrea Orlando) che sperano ancora che il Pd possa essere recuperato al campo della Sinistra.
Il PD non solo non è mai stato di sinistra, ma ha fatto oramai troppa strada in una direzione addirittura opposta a quella della Sinistra, perché si possa sperare minimamente che diventi un partito di sinistra.
Ecco perché il dibattito che si sta svolgendo al suo interno, dal dopo elezioni in poi, dal 25 settembre scorso, non mi appassiona neanche un po’, anzi per nulla.
Che sia pace dunque all’anima sua! Che i morti seppelliscano i loro morti!
© Giovanni Lamagna