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"Italia viva", Conte, crisi di governo, Destra berlusconiana, Di Maio, esodo, Filistei, ingenuità, MES, oltrona, popolarità, popolo, Presidente del Consiglio, Quirinale, Renzi, responsabili, responsabilità, Sansone, trasformista
Tre riflessioni sulla crisi di governo in corso
Renzi, all’uscita dalle consultazioni al Quirinale, tra le altre cose ha detto che tutti si aspettavano un esodo biblico da “Italia viva”: esito che non si è invece prodotto.
Io dico: sarebbe stato un po’ difficile che da Italia viva si producesse un esodo biblico, dal momento che a me non risulta che Italia viva sia mai diventata un popolo.
A me sembra che di biblico in tutta questa vicenda ci sia solo l’atteggiamento distruttivo e autodistruttivo di Renzi. Molto simile al “muoia Sansone con tutti i Filistei!”
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Ho l’impressione che in queste ultime due settimane Conte abbia fatto un gran regalo a Renzi.
Se avesse aperto anche formalmente la crisi due settimane fa sarebbe apparso chiaro, netto e in maniera inequivocabile di chi erano le maggiori responsabilità di quanto stava accadendo.
Ora il quadro è più confuso e ciò rende più sfocate le responsabilità di Renzi, mentre evidenzia maggiormente le “colpe” e, persino, le ingenuità di Conte…
Prima fra tutte quella di aver dato per scontato la formazione di un gruppo di “responsabili” che avrebbe sostituito in maniera indolore l’appoggio venuto meno del gruppo di Italia viva.
Facendo passare di sé in qualche modo l’immagine di un trasformista, pronto a qualsiasi cambio di maggioranza, con esponenti provenienti persino dalla Destra berlusconiana, pur di conservare la “poltrona” di Presidente del Consiglio.
Esattamente quello di cui ora può accusarlo Renzi. Il quale, invece, si può vantare che i suoi le hanno mollate. E su questo, almeno formalmente, non lo si può contestare.
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Che Renzi stia conducendo una battaglia tutta all’insegna dell’unico obiettivo di allargare lo spazio politico suo (e dei suoi), senza nessun reale interesse alle questioni di contenuto (come invece dice e vuole dare a intendere) lo dimostra in maniera plateale il fatto che ha fatto (come ipotesi di Presidente del Consiglio alternativa a quella di Conte) addirittura il nome di Di Maio.
Se fosse vero che egli è interessato innanzitutto alle questioni di contenuto (ad esempio, il MES), come potrebbe sperare di ottenere da Di Maio quello che non ha ottenuto da Conte?
Renzi, in questo anno e mezzo di partecipazione ad un governo della cui formazione fu uno dei maggiori attori protagonisti, ha potuto verificare che la sua popolarità è rimasta al palo, mentre quella di Conte è cresciuta in maniera quasi esponenziale.
E Conte, tra l’altro, sembra occupare uno spazio che Renzi vorrebbe fosse suo.
Di conseguenza – a me appare evidente – il vero e principale obiettivo di Renzi (guarda caso – e non a caso – lo stesso della Lega!) è quello di far fuori Conte.
Tanto è vero che qualsiasi altro nome, che non sia Conte, compreso quello di Di Maio, sembra andargli bene.
© Giovanni Lamagna
Alessandro Marini ha detto:
Quando smetterete di accreditare qualcuno sul confronto con chi è peggio?
E’ incredibile si accusa di responsabilità Renzi, tralasciando totalmente le colpe dei 5Stelle, del PD e dello stesso Conte.
Premesso che il mio intervento non è una difesa d’ufficio di Renzi, che tra l’altro mi è alquanto indigesto sia come politico che come persona, non posso accettare che tutti i commenti, anche quelli più dotti, dimenticano le colpe ed i tradimenti dei 5Stelle, del PD e del professor Conte, scaricando su Renzi, che numericamente non è nessuno, le colpe della crisi di governo.
La compagine governativa è nata tra soggetti non omogenei per ideologia, (ammesso che si possa ancora parlare di ideologia politica), tra leader di partito “Di Maio-Zingaretti, (ammesso che si possano definire leader), che fino al giorno prima avevano giurato reciproco odio eterno, con Renzi in evidente contrasto con la dirigenza PD e con Conte, emerito sconosciuto, politicamente inesistente, a ricoprire il ruolo di chi non doveva contare nulla,
Oggi abbiamo un solo vincitore, Conte, anche lui spergiuro, (ricordate dopo Salvini aveva giurato che non avrebbe mai fatto parte di un altro governo), perché in ipotesi di nuove elezioni, si presenterà alle urne con una sua lista, la quale pescherà soprattutto nel bacino elettorale dei 5Stelle e del PD, obbligando di nuovo gli stessi ad eleggerlo come possibile futuro presidente del consiglio.
Questo temono 5Stelle e PD, questo è l’unico collante che li unisce nel sostenere questo governo, non l’interesse della Nazione ma la paura di elezioni che avvantaggerebbero solo il furbo Conte.
Alessandro Marini per: https://humanpoliticsworld.org/
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