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Diario politico 134

di Giovanni Lamagna

24 aprile 2016

Dialogo tra due amici attorno a De Magistris.

Nell’ultimo “diario politico” facevo dei ragionamenti sulle recenti dichiarazioni di Renzi in materia di corruzione. In esso ero molto critico nei confronti del nostro Presidente del Consiglio.

Un mio amico, che non desidero esporre e che da ora in avanti indicherò semplicemente con la lettera N., mi ha inviato a commento la seguente email:

“Grazie, Gianni. Condivido per filo e per segno!

Ma che differenza c’è, mutatis mutandis, tra Renzi e De Magistris?

E’ questo che mi preoccupa in modo altrettanto angoscioso.

Abbracci.

N.”

Ne è seguita una corrispondenza, abbastanza intensa, che ritengo di un qualche interesse. Perciò la rendo pubblica. Inizio con la mia risposta a N.

21 aprile 2016

Caro N.,

innanzitutto grazie del tuo riscontro. Ovviamente mi fa piacere che questa volta concordi con i miei pensieri.

Quanto all’analogia che fai tra Renzi e De Magistris, tu sai qual è il mio giudizio su De Magistris, perché ne abbiamo più volte parlato in passato.

E però credo che delle differenze importanti e significative ci siano tra i due. Faccio solo tre esempi, i primi che mi vengono in mente:

  • De Magistris ha mantenuto l’acqua pubblica, mentre (anche) il governo Renzi sta cercando in tutti i modi di privatizzarla, disattendendo tra l’altro il risultato di un referendum popolare (che potrà piacere o meno, ma c’è stato);
  • Su Bagnoli, Renzi e De Magistris stanno su sponde opposte;
  • Anche sulla riforma della Costituzione De Magistris la pensa all’opposto di Renzi.

 

Sono differenze non da poco.

Dirai: ma questo attiene al contenuto, non al metodo di governo.

E però anche rispetto al metodo, qualche differenza la trovo. De Magistris finora si è dimostrato inattaccabile sul piano dell’onestà personale e della trasparenza dei suoi rapporti con i poteri cosiddetti forti. E così pure la sua squadra (che tuttavia giudico modesta, quanto alle competenze). Renzi ha una squadra (almeno) altrettanto modesta e però è invischiato (lui e la sua squadra) in una fitta rete di rapporti opachi, se non proprio affaristico/criminali.

Anche questa mi sembra una differenza non da poco.

Il problema è che oggi ci troviamo a dover scegliere (sia sul piano locale che su quello nazionale) tra una proposta che simpatizza coi forti ed è opaca sul piano morale (oltre che abbastanza tendente all’autoritario) ed un’altra proposta che è di natura populista e spesso demagogica, ma che mi sembra più in consonanza però con gli interessi dei deboli o almeno in qualche contrasto con gli interessi forti.

Io non mi identifico con nessuna delle due proposte, ma, dovendo scegliere, cioè a meno di non volersi astenere, propendo, tutto sommato, un po’ di più per quella rappresentata da De Magistris. Diciamo che tra due mali, scelgo quello minore.

Un caro saluto!

Giovanni

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21 aprile 2016

Caro Giovanni,

De Magistris, secondo me, ha qualche problema di testa: dice solo cose populiste, tipo rinascita di Napoli, rivoluzione culturale ecc.. Fa propaganda, ma non ha alcun progetto.

L’acqua da noi è stata sempre pubblica e veniva gestita correttamente tramite una Società per azioni, con il Comune unico azionista: un caso esemplare di gestione giuridicamente privata (ma del privato-sociale!) di un bene pubblico. De Magistris per propaganda ha trasformato la società in un’azienda speciale del Comune (proprio quando si cercava di ridurre le c. d. partecipate).

Su Bagnoli per cinque anni De Magistris non ha fatto nulla, salvo a rinzellarsi per la nomina del Commissario, che è forse l’unica vera soluzione per concludere qualcosa. Ti sei mai chiesto come può riuscire a fare il sindaco e il presidente dell’area metropolitana e occuparsi pure di Bagnoli? Quanto alla riforma costituzionale, De Magistris la pensa all’opposto di Renzi solo per stare contro Renzi, ma non ha mai fatto un discorso – lui giurista! – che entrasse nel merito dei problemi.

E’ onesto? Certo, ritengo anche io che sia onesto. Ma erano onesti anche la Jervolino e Bassolino. La trasparenza? Dubito che sia trasparente. Per esempio non sappiamo nulla della sua “organizzazione politica” affidata al fratello, che è un organizzatore di eventi e collabora con il Comune “gratuitamente”. E come campa?

La verità è che De Magistris è supponente come Renzi, ambizioso come Renzi, vanitoso come Renzi. Stanno sempre ai posti giusti quando c’è popolo plaudente, giornalisti e televisione. Gioiscono alle inaugurazioni di cose allestite da altri. Ma sui contenuti sono, nel complesso, inconcludenti.

De Magistris per la città non ha fatto nulla, approfittando anche dell’oggettiva mancanza di risorse degli enti locali: nessuna manutenzione; niente vigili urbani; scarsa pulizia (approfittando del fatto che, dopo i cumuli di rifiuti, la città sembra più pulita). Solo eventi strapaesani in piazza Plebiscito e nel cosiddetto lungomare liberato. Inoltre ha diviso socialmente la città invece di agevolarne la coesione. Ma davvero pensa di essere il sindaco delle sole periferie e dei centri sociali? Com’è pensabile un sindaco di tal fatta, incapace e demagogo?

Hai ragione che forse è il male minore, a patto che si sappia che è un male. E che ad altro non pensa che a considerare Napoli soltanto una piattaforma di lancio per la sua politica nazionale. Abbiamo dimenticato cosa è successo a Ingroia? Prima l’ha montato e mandato avanti e quando ha perso miseramente ha detto che lui non c’entrava niente. E’ veramente onesto!

Scusami lo sfogo, ma mi ha preso la mano.

Un abbraccio

N.

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21 aprile 2016

Caro N.,

devo ancora ribadire che io non sono un “demagistrisiano”, meno che mai di ferro?

Del resto le mie stesse caratteristiche temperamentali e di formazione umana, culturale e politica me lo impedirebbero, anche se ne avessi qualche pulsione.

Penso solo di votare De Magistris alle prossime comunali, perché non vedo niente di meglio in giro. E mi piacerebbe, invece, ci fosse. Tutto qua!

Non credo che De Magistris abbia velleità di livello nazionale. Ma anche se le avesse sarebbe la realtà a contrastargliele. L’area politica che egli esprime è in questo momento già occupata e presidiata dal M5S.

De Magistris ha riempito e riempie un vuoto politico, qui in città. Come il M5S lo riempie a livello nazionale.

Questo è il mio (abbastanza semplice) pensiero.

Abbraccio ricambiato!

Giovanni

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22 aprile 2016

Caro Giovanni,

lungi da me l’idea di entrare in polemica con te.

Dico solo una cosa: è vero che non sei un “demagistrisiano, meno che mai di ferro”. E tuttavia, essendo tu un opinion-maker con un certo seguito (visto che mandi le tue acute riflessioni almeno a una cinquantina di persone), quando dici che sceglierai De Magistris quale “male minore” finisci col convincere a questa scelta un centinaio di persone, trasformandoti – volente o nolente – in un buon sostenitore del medesimo. Se uno decide di votare un candidato “a malincuore”, appunto come “male minore”, lo fa senza diffondere il messaggio. E magari decide di andare sì a votare (perché il voto è un diritto-dovere del cittadino), ma di annullare la scheda scrivendo “Nessuno dei candidati è degno e capace”.

Sarebbe, questa, specie se venisse diffusa, una sana protesta civile: da organizzare seriamente per costringere i partiti ad autoriformarsi e a presentare candidati all’altezza di un compito di eccezionale impegno e di straordinaria urgenza.

Nell’attesa di “vedere in giro qualcosa di meglio” – come dici tu – piuttosto che affidarsi a un parolaio un po’ cialtrone, mi parrebbe più giusto affidarsi a un “Commissario straordinario”, cioè a un bravo Prefetto che faccia alcune cose non rinviabili al servizio esclusivo della cittadinanza: senza propaganda e senza ricerca del consenso. Tutto qui! (E ti prometto di non scriverti più e di dirti il resto a voce, se vuoi).

Abbraccio ricambiato!

N.

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24 aprile 2016

Caro N.,

vedo che l’argomento ti ha molto appassionato. E mi fa piacere, anche perché lo fai senza spirito polemico nei miei confronti, Nello stesso spirito faccio allora ancora qualche piccola e ultima considerazione.

Quando esprimo le mie idee, non mi pongo innanzitutto il problema di convincere qualcuno. Cerco di essere convincente innanzitutto con me stesso. Le mie sono come delle riflessioni fatte a voce alta. Non ho altra ambizione.

Io ho dichiarato (anche in occasioni pubbliche) che voterò De Magistris come il “male minore”, non che lo farò “a malincuore”. Scusa il distinguo, ma non sono proprio la stessa cosa. Io voto De Magistris con una certa convinzione, anche se non è il mio candidato ideale, non è cioè il perfetto sindaco di cui Napoli avrebbe bisogno oggi.

Se non avessi proprio voglia di votarlo, non andrei a votare. Oppure andrei a votare come suggerisci tu: annullando la scheda.

Ma io, a prescindere dai ragionamenti di cui prima, non ho molta fiducia in questa forma di protesta “civile” (come tu la chiami). Infatti, ho l’impressione che i nostri politici siano ben contenti se noi ci asteniamo dal voto. Non mi pare che se ne preoccupino granché. Anzi mi pare che è proprio quello che vogliono, a giudicare dai dati dell’astensionismo in costante e impetuosa ascesa.

Io non so quali elementi tu hai per dare di de Magistris un giudizio così severo, anzi così drastico. Può darsi che tu abbia più elementi di me e che, quindi, abbia ragione tu. Ma al momento io ho invece un giudizio del “nostro” che è meno severo del tuo, in quanto è fatto di luci e di ombre, come ti ho già detto nelle email precedenti. Non lo reputo il mio candidato ideale, ma non lo reputo neanche il “parolaio un po’ cialtrone” che è per te.

Quanto all’ipotesi del “Commissario straordinario”, a Napoli ce ne sono stati tanti in passato di commissari (penso all’epoca della questione rifiuti) e ce ne è uno anche adesso, incaricato di occuparsi di Bagnoli. Ma non mi pare che i Commissari nominati in un non lontano passato abbiano dato una grande prova di efficienza. Perlomeno non superiore a quella che sta dimostrando De Magistris. E francamente penso che neanche l’attuale commissario Nastasi, nominato dal governo per risolvere i problemi di Bagnoli, stia lì per fare realmente gli interessi di quel quartiere e della città nel suo complesso.

A questo punto preferisco tenermi De Magistris, che, pur con tutti i suoi limiti (umani e di cultura politica), prova a tener testa (anche se a volte – lo riconosco – in maniera maldestra dal punto di vista istituzionale) al governo Renzi, che, per quanto mi riguarda, è molto più pericoloso di De Magistris. Se non altro perché opera su un ambito molto più esteso e detiene poteri molto, ma molto superiori a quelli del nostro attuale sindaco.

Grazie della possibilità di aver potuto avere questo confronto con te!

Giovanni